La Puglia è una delle regioni italiane con la maggiore vocazione turistica, e il merito non è solo del mare o dei borghi bianchi. Qui il vino è una presenza quotidiana: accompagna la tavola, racconta il paesaggio e custodisce le tradizioni contadine di intere generazioni.
Il legame tra la Puglia e il vino è fortissimo e affonda le radici nell’antichità: Fenici, Greci e Romani hanno contribuito a diffondere la vite su queste colline assolate e sugli altipiani della Murgia. Come l’olio, anche il vino è un elemento fondamentale della cucina pugliese e un modo concreto per conoscere l’identità del territorio, dal Gargano al Salento.
Per secoli i vini pugliesi sono stati considerati soprattutto “vini da taglio”, esportati in altre regioni per dare struttura e colore ai vini del Nord. Negli ultimi decenni, però, si è assistito a una vera svolta: nuove tecniche di vinificazione, attenzione alle rese in vigna e alla qualità hanno trasformato la regione in una delle protagoniste del vino italiano di qualità. Oggi la Puglia può contare su 4 DOCG, 28 DOC e 6 IGT, con etichette premiate sulle carte dei vini di mezzo mondo.
Accanto ai nomi più famosi come Primitivo di Manduria e Negroamaro, ci sono tantissime denominazioni meno note ma molto interessanti, perfette per chi vuole scoprire una Puglia diversa, fatta di piccoli produttori, masserie e cantine immerse tra gli ulivi.
Perché il vino pugliese è così speciale
Chi assaggia un vino pugliese sente subito la mano del clima e del territorio. Le estati sono lunghe e assolate, gli inverni miti, i venti di mare asciugano l’umidità e le escursioni termiche tra giorno e notte aiutano a concentrare profumi e aromi nelle uve. Il risultato sono vini spesso ricchi, caldi e avvolgenti, ma sempre più spesso anche freschi e ben equilibrati, perfetti sia per chi ama i rossi strutturati sia per chi preferisce bianchi e rosati profumati.
La regione è molto varia: il Gargano e il Tavoliere a nord, le colline della Murgia, i muretti a secco e i vigneti della Valle d’Itria, fino ad arrivare ai paesaggi aperti del Salento. Ogni zona ha i suoi vitigni storici e il suo stile di vino, che vale la pena di conoscere e degustare sul posto, magari abbinandolo a un piatto tipico.
I principali vitigni della Puglia
I vini pugliesi nascono da una combinazione di vitigni autoctoni e varietà internazionali. Tra i più importanti troviamo:
- Primitivo: forse il vitigno pugliese più noto all’estero. Dà vini rossi intensi, spesso alcolici ma sempre più eleganti, con note di frutta matura, spezie, a volte cenni di confettura. La sua patria d’eccellenza è l’area di Manduria e il Tarantino.
- Negroamaro: simbolo del Salento. Produce rossi di grande personalità e rosati straordinari, con profumi di frutti rossi, erbe mediterranee e una piacevole vena amarognola nel finale.
- Nero di Troia (o Uva di Troia): vitigno storico dell’area di Castel del Monte e del nord barese. Regala vini profumati, spesso più tesi e verticali rispetto al Primitivo, ideali anche per lunghi affinamenti.
- Malvasia Nera: spesso vinificata in uvaggio con il Negroamaro, ammorbidisce il vino e aggiunge profumi floreali e fruttati.
- Bombino Nero e Bombino Bianco: uve versatili, molto diffuse nella zona di Castel del Monte, perfette per rosati freschi e bianchi leggeri.
- Verdeca, Bianco d’Alessano, Fiano Minutolo: sono alcune delle uve bianche che stanno vivendo una seconda giovinezza, soprattutto tra Valle d’Itria e Murgia, con vini profumati, sapidi e piacevoli da bere anche d’estate.
Negli ultimi anni molti produttori hanno puntato su rese più basse, vendemmie notturne e un uso più attento del legno, ottenendo vini moderni ma sempre legati alle tradizioni locali.
Vini DOCG di Puglia
Le DOCG (Denominazioni di Origine Controllata e Garantita) rappresentano l’eccellenza certificata della regione. In Puglia sono quattro, tutte legate a zone e vitigni ben precisi:
- Castel del Monte Bombino Nero DOCG – è il regno del rosato pugliese “di tradizione”. Nasce sulle colline che circondano il celebre castello federiciano e offre vini freschi, dal colore cerasuolo, perfetti con antipasti, piatti di pesce saporiti e cucina estiva.
- Castel del Monte Nero di Troia Riserva DOCG – riservata alle versioni più strutturate e longeve di Nero di Troia. Sono rossi intensi, con tannini presenti ma fini, ideali per carni alla griglia, arrosti e formaggi stagionati.
- Castel del Monte Rosso Riserva DOCG – include cuvée a base di Nero di Troia (spesso insieme ad altre uve locali). Sono vini complessi, con profumi di frutta rossa matura, spezie e note balsamiche, capaci di evolvere bene nel tempo.
- Primitivo di Manduria Dolce Naturale DOCG – versione dolce del celebre Primitivo di Manduria. È un vino da meditazione, con una grande concentrazione aromatica (prugna secca, fichi, spezie dolci) e una naturale vocazione all’abbinamento con dolci al cioccolato, pasticceria secca o formaggi erborinati.
Le principali DOC di Puglia
Le DOC pugliesi sono numerose e coprono praticamente tutta la regione. Qui non elenchiamo ogni singola denominazione, ma una panoramica delle più rappresentative, con qualche indicazione pratica per orientarsi.
Nord della Puglia: Tavoliere e Gargano
Nel nord della regione i vigneti si alternano ai campi di grano del Tavoliere e alle pendici del Gargano. Tra le DOC più significative troviamo:
- San Severo DOC – una delle denominazioni storiche di Puglia, con bianchi, rosati e rossi da vitigni tradizionali come Bombino e Montepulciano.
- Cacc’e Mmitte di Lucera DOC – un vino dalla storia antica e dal nome curioso, prodotto intorno a Lucera: tradizionalmente veniva “messo” e “tolto” dai tini condivisi da più famiglie, da cui l’espressione dialettale.
- Orta Nova DOC – zona vocata alle uve nere, con rossi di buona struttura.
- Rosso di Cerignola DOC – denominazione legata alla città di Cerignola, famosa anche per le sue olive: produce rossi intensi, spesso abbinati a piatti di carne e formaggi saporiti.
- Tavoliere delle Puglie (o Tavoliere) DOC – raccoglie vini provenienti dall’ampia pianura settentrionale, spesso a base di Nero di Troia e altri vitigni tradizionali.
Murgia e Valle d’Itria
Scendendo verso sud si incontrano le colline della Murgia e la Valle d’Itria, famosa per i trulli e i vigneti allevati ad alberello. È una zona ideale per bianchi e rosati profumati:
- Castel del Monte DOC – oltre alle DOCG, la denominazione “base” produce bianchi, rosati e rossi che valorizzano Bombino, Nero di Troia e altri vitigni locali.
- Gravina DOC – bianchi sapidi e minerali prodotti nell’entroterra barese.
- Gioia del Colle DOC – patria di un Primitivo più fresco e verticale rispetto a quello di Manduria; da tenere d’occhio se ami i rossi meno alcolici ma complessi.
- Locorotondo DOC e Martina Franca DOC – due denominazioni simbolo della Valle d’Itria, con bianchi ottenuti da Verdeca e Bianco d’Alessano, perfetti con pesce, formaggi freschi e piatti estivi.
- Ostuni DOC – vini che rispecchiano il paesaggio di ulivi e muretti a secco intorno alla “Città Bianca”.
- Colline Joniche Tarantine DOC – denominazione meno nota ma interessante, soprattutto per chi ama esplorare zone nuove del Tarantino.
Se ti interessa approfondire questa zona, può esserti utile anche l’articolo dedicato alla Valle d’Itria, il cuore autentico della Puglia, con idee di itinerario tra borghi, trulli e masserie.
Salento: il regno di Negroamaro e Primitivo
Scendendo ancora verso sud si arriva in Salento, la parte più “estrema” della Puglia. Qui il clima è caldo e ventilato, e il Negroamaro trova la sua espressione più tipica. Tra le DOC più importanti:
- Salice Salentino DOC – una delle denominazioni salentine più conosciute, con rossi e rosati morbidi e intensi, spesso a base di Negroamaro e Malvasia Nera.
- Copertino DOC, Leverano DOC, Lizzano DOC, Nardò DOC, Galatina DOC, Matino DOC, Alezio DOC – tutte denominazioni concentrate nel Salento, con una forte vocazione per i rossi strutturati e i rosati dal colore deciso.
- Brindisi DOC e Barletta DOC – denominazioni storiche legate alle rispettive città portuali, che producono rossi e rosati di carattere.
- Primitivo di Manduria DOC – il “fratello secco” del Primitivo di Manduria Dolce Naturale DOCG, amatissimo per i suoi rossi ricchi, morbidi e avvolgenti.
- Terra d’Otranto DOC e Negroamaro di Terra d’Otranto DOC – denominazioni che valorizzano la storica area tra Lecce, Brindisi e Taranto, con rossi, rosati e bianchi di notevole personalità.
Vini IGT di Puglia
Accanto alle DOC e alle DOCG, la Puglia può contare su sei IGT (Indicazioni Geografiche Tipiche), molto utilizzate dai produttori che vogliono maggiore libertà negli uvaggi o negli stili di vino:
- Daunia IGT – area del nord, tra Tavoliere e Gargano.
- Murgia IGT – comprende una parte delle colline interne, vocate soprattutto a rossi e bianchi di buona sapidità.
- Puglia IGT – la denominazione più ampia e flessibile, usata spesso per vini “d’autore” o per etichette destinate ai mercati esteri.
- Salento IGT – perfetta per rosati moderni e rossi fruttati e immediati, ma anche per bianchi profumati.
- Tarantino IGT – focalizzata sulla provincia di Taranto, patria del Primitivo.
- Valle d’Itria IGT – pensata per valorizzare i bianchi freschi e aromatici prodotti tra trulli e muretti a secco.
Molti vini pugliesi più “creativi”, blend insoliti o etichette pensate per un pubblico internazionale, nascono proprio sotto queste indicazioni geografiche.
Abbinamenti e consigli pratici per degustare i vini pugliesi
Un viaggio tra i vini pugliesi è ancora più piacevole se pensato insieme alla cucina del territorio. Qualche abbinamento tipico che vale la pena provare:
- Primitivo di Manduria con carni alla brace, bombette pugliesi, ragù ricchi e formaggi stagionati.
- Negroamaro rosato con friselle condite, insalate di mare, fritti di pesce e piatti estivi.
- Nero di Troia con carni in umido, agnello al forno, selvaggina leggera.
- Locorotondo e Martina Franca DOC con pesce al forno, zuppe di mare e primi piatti di pesce.
- Verdeca e Fiano Minutolo con piatti vegetariani, formaggi freschi, crudi di mare.
Per farti un’idea più precisa di cosa portare in tavola insieme al vino, puoi leggere anche la nostra guida dedicata a cosa mangiare in Puglia: piatti e prodotti tipici, con tanti spunti su ricette e prodotti locali.
Enoturismo in Puglia: cantine, masserie e dove dormire
Negli ultimi anni la Puglia è diventata una meta perfetta per chi ama viaggi e degustazioni. Molte cantine aprono le porte ai visitatori con tour guidati tra vigneti e barricaie, degustazioni al tramonto e cene in masseria. In genere è consigliabile prenotare in anticipo, soprattutto nei mesi estivi o durante i ponti primaverili, quando la richiesta è molto alta.
Le zone più interessanti per un weekend tra vino e borghi sono:
- l’area di Castel del Monte, tra vigneti e castelli federiciani;
- la Valle d’Itria, con trulli, muretti a secco e masserie circondate dagli ulivi;
- il Salento, dove puoi alternare degustazioni di Negroamaro e Primitivo a giornate di mare;
- la zona di Gioia del Colle e del Tarantino, ideale per chi vuole conoscere meglio il Primitivo in tutte le sue sfumature.
Dove dormire per un weekend tra vigne e cantine
Per vivere al meglio l’esperienza enoturistica, l’ideale è soggiornare in masserie, agriturismi o piccoli hotel immersi nel verde, da cui raggiungere facilmente più cantine nella stessa giornata. In tutta la regione trovi strutture per ogni budget, dalle soluzioni più semplici ai wine resort con piscina e spa.
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Oltre alle etichette più note e certificate, non dimenticare di assaggiare anche il vino sfuso e artigianale dei piccoli produttori locali: spesso è più rustico e con una gradazione alcolica importante, ma sa raccontare benissimo la storia contadina della regione.









